Gli stati interni del cervello e il
loro potere
ROBERTO
COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XIX – 04 giugno
2022.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La teoria dei quadri funzionali di Giuseppe Perrella
e tutte le ipotesi connesse, che in seno alla Società Nazionale di Neuroscienze
sono costantemente analizzate e discusse, si fondano su alcuni saldi
presupposti e numerose evidenze, fra queste l’esistenza di stati interni
del cervello in grado di modellare il comportamento animale attraverso un’influenza
diretta su processi alla base della percezione, della cognizione
e dell’azione, è tra le più note.
La fisiologia degli stati interni del
sistema nervoso centrale dei mammiferi costituisce un argomento di intense
ricerche e frequenti dibattiti, che appassionano anche i neuroscienziati che si
dedicano a branche apparentemente distanti dell’indagine neurobiologica, perché
la definizione del loro potere potrebbe cambiare il modo in cui è concepita la
maggior parte dei processi cerebrali, dal livello molecolare a quello delle
grandi reti encefaliche.
Gli stati interni del cervello sono considerati
da molti quali variabili parzialmente nascoste, trascurate dalla
neurofisiologia classica, ma in grado di determinare effetti apprezzabili sulle
prestazioni in ogni ambito funzionale dell’encefalo.
Steven W. Flavell e colleghi
hanno fatto il punto della situazione, una sorta di “stato dell’arte delle
conoscenze” in questo campo, grazie a un’esaustiva rassegna degli studi più
significativi.
(Flavell
S. W., et al., The emergence and influence of internal states. Neuron – Epub ahead
of print doi: 10.1016/j.neuron.2022.04.030, 2022).
La provenienza degli autori è la seguente: Picower Institute for
Learning and Memory, Department of Brain and Cognitive Science, Massachusetts
Institute of Technology (MIT), Cambridge, MA (USA); Emotion Research Department,
Max Plank Institute of Psychiatry, Munich (Germania); Division of Biological
Sciences – Neurobiology Section, University of California, San Diego, La Jolla,
CA (USA); Department of Neurobiology, University of Utah, Salt Lake City, UT (USA).
La
definizione delle basi neurali degli stati interni cerebrali, quali
paura, aggressività, fame, sete, eccitazione, motivazione e, specificamente
nella nostra specie, innamoramento, astio, euforia disgusto, disillusione, scoraggiamento,
pessimismo, ottimismo, e tanti altri, costituisce ormai uno fra gli ambiti di
maggior interesse sperimentale in molti istituti neuroscientifici che conducono
indagini volte a definire delle costanti in evoluzione lungo i phyla
animali.
Gli stati
interni posso essere dedotti per inferenza da cambiamenti nel
comportamento, nella fisiologia e nelle dinamiche neurali e sono caratterizzati
da proprietà quali pleiotropia, persistenza, scalabilità, generalizzabilità e valenza. Attualmente non è
stato ancora bene chiarito come gli stati interni e le loro proprietà siano
generati dai sistemi nervosi. Attraverso la rassegna qui recensita, Flavell e colleghi hanno evidenziato i recenti progressi in
questo campo, che sono stati ottenuti grazie ai metodi più evoluti, precisi e
progrediti per 1) la quantificazione comportamentale; 2) le manipolazioni
cellulari; 3) le registrazioni di attività delle popolazioni di neuroni.
Flavell e colleghi espongono chiaramente in sintesi i contenuti
delle ricerche implicanti definiti sotto-insiemi di tipi cellulari inducenti
lo stato interno, cambiamenti diffusi dell’attività neurale, e la neuromodulazione
nella formazione e nell’aggiornamento di stati interni.
Interessante
anche la discussione proposta dagli autori della rassegna circa il significato
dei risultati più importanti, secondo una visione di più ampio respiro di
quella degli esecutori dei singoli lavori. Infine, si auspica l’introduzione di
nuovi approcci per chiarire gli elementi sottostanti gli stati interni del
sistema nervoso centrale in tutto il regno animale.
Scoprire il
reale potere degli stati interni nel cambiare, indirizzare e
caratterizzare la neurofisiologia, potrebbe fornire una prospettiva del tutto
nuova per la comprensione delle basi biologiche della mente.
L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e
invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE”
del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto
Colonna
BM&L-04 giugno 2022
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